Ognuno di noi nel corso della propria vita arriva a costruire delle caratteristiche – dette tratti – di personalità che possono diventare più o meno stabili nel tempo. Talvolta questi tratti possono portare con sè anche ridotta autostima, difficoltà nel relazionarsi con gli altririgidità di comportamento su situazioni specifiche, che possono determinare anche livelli significativi di disagio emotivo.

Parliamo di disturbo di personalità, invece, quando molte di queste caratteristiche costituiscono modalità disfunzionali, rigide e inflessibili di percepire e di relazionarsi a se stessi, agli altri e al mondo. Chi presenta un disturbo di personalità ha spesso difficoltà a instaurare rapporti sociali soddisfacenti e a raggiungere i propri obiettivi esistenziali. Ciò nonostante, è difficilmente consapevole della disfunzionalità delle proprie modalità di comportamento e di pensiero, arrivando più spesso all’attenzione clinica su suggerimento di amici e parenti o per via di una sintomatologia specifica, quale uno stato depressivo o ansioso, l’abuso di sostanze o un disturbo alimentare.

La difficoltà di trattamento sta nella coraggiosa possibilità di arrivare a mettere in discussione, con l’aiuto professionale, alcune modalità tipiche di pensare, reagire e comportarsi, intese come modalità nucleari della propria persona, cui spesso si può essere affezionati. Per questo motivo, le terapie dei disturbi di personalità richiedono più tempo di altre e solitamente almeno due anni di trattamento.